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SALUTE IN SPALLA
Ortopedia e Traumatologia
Dr. LUIGI GROSSO
Chirurgia e Artroscopia Spalla e Gomito
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IL CUORE CHE AMA
L'abitudine di un primario cardiologo era quella di vantarsi con i colleghi
più giovani delle perfette condizioni del suo cuore; e a riprova di ciò
mostrava loro non solo diagrammi ed analisi ma addirittura fotografie che
riprendevano un muscolo cardiaco in perfette condizioni.
E tutti quanti doverosamente ammiravano, perché lui era comunque un
superiore ma anche perché la categoria di solito tende agli strapazzi:
notevole quindi trovare qualcuno in età matura che potesse vantare un
cuore davvero perfetto, senza alcun minimo difetto, e che lo rendeva
capace di performance non comuni.
Così tutti erano concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più
brillante ed in salute che avessero mai visto in vita loro.
Ma un giorno nell'usuale crocchio deferente capitò un vecchio collega, che
tranquillamente disse: "A dire il vero questo tuo cuore è molto meno
bello del mio".
Quando mostrò le sue lastre e diagrammi , aveva puntati addosso gli occhi
di tutti. Beh, certamente si trattava di un cuore funzionante, ma aveva un
tale aspetto!
Più che un cuore sembrava il vestito di Arlecchino, come ricoperto di
cicatrici, con zone più o meno scure ed irregolari; sembrava quasi se ne
fossero stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri che però non
combaciavano in maniera perfetta.
Un organo bitorzoluto come un paesaggio collinare con vari monticelli ed
avvallamenti.
Tutti quanti osservarono il vecchio con perplessità e commiserazione.
Solo il luminare guardando com'era ridotto quel povero muscolo cardiaco
osò scoppiare a ridere: "Starai scherzando! - disse - Confronta il tuo
cuore col mio: il tuo è tutto un rattoppo! E con queste accelerazioni
improvvise dei battiti, oltretutto. Ma che dici?"
"E' vero! - ammise il vecchio - Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto,
e un andamento di invidiabile regolarità; ma non ne farei mai a cambio con
il mio.
Vedi: ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il
mio amore.
E' come se avessi staccato un pezzo del mio cuore per darlo via, e avessi
ricevuto in cambio un pezzo di un cuore altrui, per colmare il vuoto.
Ma, certo ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi: ed è
quella la ragione di questa specie di cicatrici e bitorzoli, a cui però sono
affezionato perché ognuna di esse mi ricorda quell'amore condiviso.
Altre volte invece ho dato via interi pezzi del mio cuore a persone che non
mi hanno corrisposto: e questo spiega certi avvallamenti.
Amare è rischioso, certo, e ti provoca anche quelle accelerazioni dei
battiti che tu hai notato.
Ma per quanto dolorosi siano questi buchi e questi segni che mi rimangono,
tutto ciò mi ricorda sempre l'amore che ho provato per tutte quelle persone,
anche per chi se ne è andato e, chissà?
Forse un giorno taluni ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho
riservato per loro.
Comprendi, adesso?
Un cuore esteticamente perfetto, liscio e levigato è soltanto lo specchio
della paura di amare.
Perché il vero amore traccia sempre un segno; non è qualcosa che
possa lasciarti il cuore indenne".